Per una vera democrazia europea: abolire il diritto di veto e attribuire poteri diretti al Parlamento europeo nella fiscalità e nella politica estera
Il diritto di veto non è compatibile con la democrazia. La sostituzione del voto all’unanimità con quello a maggioranza qualificata è pertanto indispensabile per la piena democratizzazione dell’UE.
Negli attuali Trattati, in particolare, l’unanimità è sempre prevista in ambiti cruciali: quello della fiscalità (dove l’ammontare del bilancio dell’UE e la natura ed entità delle risorse che lo finanziano sono decisi dal Consiglio all’unanimità e tale decisione deve poi essere ratificata da tutti gli Stati membri; come pure l’unanimità è richiesta per l’approvazione del Quadro Finanziario Pluriennale) e quello della politica estera e di difesa (nel quale ogni decisione è presa dal Consiglio o dal Consiglio europeo all’unanimità).
In queste materie è tempo di riformare il sistema decisionale e superare così la regola dell’unanimità. Questo significa sostituire le attuali forme di coordinamento tra governi nazionali (che sono la vera causa dell’esistenza del diritto di veto) con un governo europeo pienamente democratico, responsabile nei confronti dei cittadini europei e da essi controllato. Perché ciò avvenga, oltre alla riforma del sistema decisionale nel Consiglio e nel Consiglio europeo, è necessario che venga attribuito al Parlamento europeo un potere diretto in modo che possa svolgere la sua funzione di co-legislatore e in modo che l’UE possa legiferare mediante atti direttamente applicabili nel territorio degli Stati membri.
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