Warning: Automatic translations may not be 100% accurate.
Show automatically-translated text
La Germania e l’Europa dopo le elezioni tedesche
03/11/2021 07:08
0 comments
Event report available
L’Associazione Prospettiva Famiglia, in collaborazione con
la Società Letteraria di Verona, il Movimento Federalista Europeo e la
Rete Scuola e Territorio Educare Insieme,
nell’ambito del progetto
"Ciclo di incontri sulla geopolitica",
propone un interessante momento di approfondimento sulle recenti elezioni tedesche e i risvolti che potrebbero avere in Europa.
la Società Letteraria di Verona, il Movimento Federalista Europeo e la
Rete Scuola e Territorio Educare Insieme,
nell’ambito del progetto
"Ciclo di incontri sulla geopolitica",
propone un interessante momento di approfondimento sulle recenti elezioni tedesche e i risvolti che potrebbero avere in Europa.
Intervengono: Dr. Giorgio Anselmi,
già Presidente del Movimento Federalista Europeo (MFE) e
dell’Istituto di Studi Federalisti “Altiero Spinelli”.
già Presidente del Movimento Federalista Europeo (MFE) e
dell’Istituto di Studi Federalisti “Altiero Spinelli”.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti (60). Per l’accesso è obbligatorio essere muniti di green pass. La presentazione sarà trasmessa in diretta audio-videostreaming e condivisa sulle pagine pubbliche Facebook della
Società Letteraria di Verona.
Società Letteraria di Verona.
Società Letteraria di Verona
Piazzetta Scalette Rubiani, 1, 37121 Verona VR, Italia
Piazzetta Scalette Rubiani, 1, 37121 Verona VR, Italia
Event report
CONTESTO, FINALITÀ, OGGETTO E STRUTTURA/METODOLOGIA DELL’EVENTO| Evento organizzato da Società Letteraria di Verona, Prospettiva Famiglia, Movimento Federalista Europeo, Rete Scuola e Territorio Educare Insieme nell’ambito del Progetto Ciclo di incontri sulla geopolitica. L’obiettivo è stato esaminare il ruolo storico della Germania nel processo di unificazione europea ed indicare le prospettive dopo le elezioni tedesche del 26 settembre 2021. L’incontro prevedeva, dopo il saluto della Dr.ssa Daniela Brunelli, Presidente della Società Letteraria, e del Dott. Paolo Stefano, Presidente di Prospettiva Famiglia, la relazione di Giorgio Anselmi, già Presidente del MFE e dell’Istituto di studi federalisti Altiero Spinelli. E’ seguito poi il dibattito. NUMERO E TIPO DI PARTECIPANTI PRESENTI| Hanno partecipato all’incontro 30 persone in presenza, 24 persone in collegamento streaming dal sito della Società Letteraria e 11 persone sulla pagina Facebook della stessa Società Letteraria. L’incontro era rivolto soprattutto ai membri delle organizzazioni che hanno promosso l’iniziativa. Il pubblico era costituito quindi prevalentemente da persone adulte o anziane, con una leggera prevalenza dei maschi sulle femmine. PRINCIPALI MATERIE OGGETTO DI DISCUSSIONE DURANTE I LABORATORI/SEMINARI/ASSEMBLEE| - Next Generation EU come inizio di un nuovo corso in Europa; - Significato e valore dell’economia sociale di mercato e del modello sociale europeo; - Proposte MFE /UEF su Unione fiscale ed abolizione del diritto di veto; - Necessità di una politica estera e della difesa veramente europea; - Importante ruolo di alcuni Stati, segnatamente Francia, Germania ed Italia, per il successo della Conferenza sul futuro dell’Europa. PRINCIPALI IDEE SUGGERITE DAI PARTECIPANTI DURANTE L’EVENTO, I DISCORSI E GLI ARGOMENTI CONDIVISI O DIBATTUTI CHE HANNO PORTATO A TALI IDEE| Nel dibattito seguito alla relazione sono stati sollevati soprattutto questi punti: - la centralità dell’asse franco – tedesco; - il ruolo dell’Italia ed il problema dei suoi rapporti con la Germania e con la Francia; - la percezione della Germania come “campione dell’austerità” da parte dei Paesi mediterranei; - la Germania come “locomotiva” dell’Europa o come “federatore riluttante”; - i rapporti Germania – NATO ed UE – NATO; - i ritardi anche della Germania e dell’Europa in una serie di settori strategici, come il digitale, l’aero-spaziale, ecc. L’ATMOSFERA GENERALE E IL FOLLOW-UP ATTESO| L’atmosfera durante i saluti, la relazione ed il dibattito è stata sicuramente buona, come ha testimoniato il fatto che tutti i presenti si siano fermati sino alla fine dei lavori. Non sono mancati i ringraziamenti per aver organizzato un ciclo di incontri sui temi geopolitici oggi all’ordine del giorno. RIEPILOGO SCRITTO| Mercoledì 3 novembre 2021, alle ore 18.00, si è svolto presso la Sala Montanari della Società Letteraria di Verona in Piazzetta Scalette Rubiani n. 1 un incontro sul seguente tema: "La Germania e l’Europa dopo le elezioni tedesche”. Daniela Brunelli, Presidente della Società Letteraria, si è dichiarata ben felice di aver offerto l’ospitalità di una sede così prestigiosa per un ciclo di incontri sulla geopolitica. Il Dott. Paolo Stefano, Presidente di Prospettiva Famiglia, ha poi illustrato l’iniziativa e ringraziato i relatori ed i partecipanti. Giorgio Anselmi, già Presidente del MFE e dell’Istituto Spinelli, ha iniziato la sua relazione ricordando che, secondo l’interpretazione di Luigi Einaudi e dei federalisti europei, la due guerre mondiali sono state il tentativo di unire l’Europa con la spada di Satana. La conclusione della Seconda guerra mondiale, con la fine dei due tentativi egemonici tedeschi, aveva tolto di mezzo il problema tedesco, nato con l’unificazione della Germania del 1871. Si poteva ora pensare di unire l’Europa con il consenso e con la democrazia, riprendendo il modello attuato felicemente in America con la nascita degli Stati Uniti. Già durante la Resistenza questa idea si era fatta strada in vari Paesi, soprattutto in quelli in cui il nazionalismo era sfociato nel fascismo e nel nazismo: in Italia col Manifesto di Ventotene, in Germania con la Weiße Rose. Del resto, è proprio per superare l’impasse creato dalla volontà degli USA di promuovere la rinascita della Germania Occidentale che la Francia propose prima la CECA e poi la CED. La Repubblica Federale di Germania adotta, sotto la forte influenza degli americani, una costituzione che le assicura da un lato la stabilità e dall’altro l’equilibrio dei poteri e la difesa della democrazia e dello stato di diritto. L’assetto federale, con la divisione in Länder di diversa ampiezza e rilevanza, la sede delle istituzioni federali posta in diverse città, il ruolo dei poteri regionali e locali nonché dei sindacati nelle gestione delle grandi imprese, la soglia di sbarramento al 5 % per aggiudicarsi dei seggi dopo le elezioni e, non ultima, la sfiducia costruttiva sono i capisaldi di quel modello tedesco che fin dagli Anni Cinquanta del secolo scorso ha portato alla stabilità politica, al boom economico e alla coesione sociale. Bisogna poi dire che la classe dirigente della Repubblica Federale ha accettato nel suo complesso il quadro internazionale creato dalla guerra fredda e ha individuato nella fedeltà alla NATO e agli USA e nella promozione dell’integrazione europea i due binari su cui impostare la propria politica estera. La stessa caduta del Muro di Berlino e la conseguente Wiedervereinigung sono state concepite ed attuate nel contesto di quelle coordinate. In prospettiva, tuttavia, non si sarebbe più potuto dire che la Germania era un gigante economico ed un nano politico. Già nel 1994, Wolfgang Schäuble e Karl Lamers, due ragguardevoli esponenti della CDU allora al potere con il cancelliere Kohl, ebbero la chiaroveggenza di presentare al Bundestag un documento che indicava con precisione le sfide future ed il modo di affrontarle con una maggiore integrazione europea, anche nel campo della politica estera e della sicurezza. Quelle indicazioni rimasero però lettera morta e ci si limitò ad approfondire l’integrazione solo in campo monetario, mentre all’orizzonte si profilava il raddoppiamento degli Stati membri. Anselmi si è poi soffermato su quelle che ha definito due tentazioni della Germania. La prima è quella di concepire l’Unione europea solo come una “grande Svizzera”: pacifica, alleata degli USA, a cui si lascia volentieri il peso delle responsabilità mondiali, non nemica della Russia e nemmeno della Cina, con cui si possono fare dei buoni affari. Nel mondo attuale si tratta di un’illusione o di un sogno. Se l’UE si disinteresserà del mondo, saranno le altre potenze a mettere le mani sull’Europa. La seconda tentazione è quella di pensare che, passata la pandemia e superata la crisi economica, si possa tornare al Patto di stabilità e di crescita, magari con qualche piccola modifica, lasciando l’UE senza alcuna capacità fiscale e senza le leve per governare l’economia. Il relatore si è detto fiducioso che il nuovo governo tedesco farà delle aperture su questi due fronti. Sono del resto gli stessi ambiti in cui i federalisti hanno presentato delle proposte ora all’attenzione della Conferenza sul futuro dell’Europa. L’abolizione del diritto di veto in seno al Consiglio nelle varie articolazioni in cui si riunisce è una richiesta che accomuna ormai un vastissimo schieramento e che è condivisa anche da alcuni governi. In particolare nella politica estera e della sicurezza l’unanimità condanna l’Unione europea all’impotenza o quantomeno alla irrilevanza, come si è visto non solo nella vicenda afghana ma anche nei rapporti con la Russia e con la Turchia. Solo col voto a maggioranza è possibile far emergere una posizione davvero unica e far quindi sentire e pesare la voce dell’Europa nel mondo. L’UE ha poi bisogno di una limitata ma autonoma capacità fiscale, e quindi di un bilancio fondato su risorse proprie prelevate da imprese e cittadini sotto il controllo del Parlamento europeo, per attuare quell’ambizioso piano di investimenti necessario ad una transizione ecologica che sia anche socialmente sostenibile. Si tratterebbe di un avanzamento essenziale per passare dalla solidarietà tra Stati, sempre soggetta alla ferrea logica della ragion di stato, alla solidarietà tra cittadini. Naturalmente si tratta di proposte che implicano una revisione dei Trattati, come chiede l’Unione dei Federalisti Europei. LE PROPOSTE CHE I PARTECIPANTI HANNO ACCETTATO DI PRESENTARE| Nel dibattito che è seguito alla relazione, oltre a domande su vari aspetti toccati nella relazione e poi ripresi nella replica, si è registrato un ampio consenso su queste proposte.Related Ideas
Non può esserci vera democrazia europea senza un potere fiscale autonomo dell’UE.
For a true European democracy: Abolish the right of veto and assign direct powers to the European Parliament in taxation and foreign policy
For a true European democracy: There can be no true European democracy without an autonomous EU fiscal power
Per una vera democrazia europea: abolire il diritto di veto e attribuire poteri diretti al Parlamento europeo nella fiscalità e nella politica estera
Our federal Europe: sovereign and democratic
03
November 2021
18:00 - 21:00
Number of participants
65
Reference: cofe-MEET-2021-11-77485
Version number 4 (of 4) see other versions
Share:
Share link:
Please paste this code in your page:
<script src="https://futureu.europa.eu/processes/Democracy/f/5/meetings/77485/embed.js"></script>
<noscript><iframe src="https://futureu.europa.eu/processes/Democracy/f/5/meetings/77485/embed.html" frameborder="0" scrolling="vertical"></iframe></noscript>
Report inappropriate content
Is this content inappropriate?
Conference on the Future of Europe
Contact the EU
- Call us 00 800 6 7 8 9 10 11
- Use other telephone options
- Write to us via our contact form
- Meet us at a local EU office
Find an EU social media account
EU institution
Search for EU institutions
- European Parliament
- European Council
- Council of the European Union
- European Commission
- Court of Justice of the European Union (CJEU)
- European Central Bank (ECB)
- European Court of Auditors (ECA)
- European External Action Service (EEAS)
- European Economic and Social Committee (EESC)
- European Committee of the Regions (CoR)
- European Investment Bank (EIB)
- European Ombudsman
- European Data Protection Supervisor (EDPS)
- European Data Protection Board
- European Personnel Selection Office
- Publications Office of the European Union
- Agencies
0 comments
Loading comments ...
Loading comments ...