Lo stato dell’unificazione europea e la Conferenza sul futuro dell’Europa
Il 27/8/2021 si è svolto a Rueglio(TO), un comune di montagna di circa 700 residenti e la presenza di numerose seconde case, un incontro sul tema “Lo stato dell’unificazione europea e la Conferenza sul futuro dell’Europa” nei locali della KA ‘D-MEZANIS (un edificio del 1500 che il Comune ha restaurato e che è dedicato a convegni e mostre).
Alla presenza di 35 persone (fra residenti di Rueglio e possessori di seconde case e una quindicina di docenti e studenti del Liceo Classico Botta di Ivrea) ha presieduto e moderato l’incontro la Sindaca di Rueglio Gabrielle Lafaille, docente di Lingua e Letteratura francese presso l’Università di Torino. I relatori sono stati Sergio Pistone (docente in pensione di Storia dell’integrazione europea presso l’Università di Torino e dirigente dell’Unione Europea dei Federalisti) e Giuseppina Pucci (docente di Storia e Filosofia presso il Liceo Botta). Nel suo intervento Sergio Pistone si è concentrato soprattutto sull’attuale situazione dell’UE e l’azione che dovrebbero intraprendere i federalisti per rafforzare la democrazia europea attraverso la riforma dei trattati istitutivi. Giuseppina Pucci ha magistralmente illustrato la grande opportunità offerta dalla Conferenza sul Futuro dell’Europa, ma anche le insidie che derivano dalla stessa.
Via Bossatti, 49 - 10010 Rueglio (TO)
Event report
Il 27/8/2021 si è svolto a Rueglio(TO), un comune di montagna di circa 700 residenti e la presenza di numerose seconde case, un incontro sul tema “Lo stato dell’unificazione europea e la Conferenza sul futuro dell’Europa” nei locali della KA ‘D-MEZANIS (un edificio del 1500 che il Comune ha restaurato e che è dedicato a convegni e mostre). Alla presenza di 35 persone (fra residenti di Rueglio e possessori di seconde case e una quindicina di docenti e studenti del Liceo Classico Botta di Ivrea) ha presieduto e moderato l’incontro la Sindaca di Rueglio Gabrielle Lafaille, docente di Lingua e Letteratura francese presso l’Università di Torino. I relatori sono stati Sergio Pistone (docente in pensione di Storia dell’integrazione europea presso l’Università di Torino e dirigente dell’Unione Europea dei Federalisti) e Giuseppina Pucci (docente di Storia e Filosofia presso il Liceo Botta). Le idee principali emerse dalle relazioni e dagli interventi degli ascoltatori si possono riassumere nei seguenti termini: 1. il processo di unificazione europea si trova di fronte a una pluralità di sfide di enorme portata: la necessità di una strutturale solidarietà sopranazionale per affrontare gli squilibri economico-sociali e territoriali (fra stati e regioni) ;il gravissimo disordine internazionale; la drammatica situazione ecologica(in cui rientra la pandemia); il terrorismo internazionale; la crescente povertà a livello globale; le emigrazioni bibliche; la rivoluzione tecnica e scientifica; 2. è drammaticamente urgente una radicale riforma politico-istituzionale dell’UE, i cui aspetti fondamentali possono essere così schematizzati: - la creazione di una competenza fiscale autonoma dell’UE(le tasse europee devono essere decise dal PE e dal Consiglio a maggioranza); - nuove competenze (esclusive e/o concorrenti) in materie cruciali (politica economica, politica estera, di scurezza e di difesa, sanità, ricerca, politica dell’istruzione e della formazione); -nuovi meccanismi decisionali di governance, che siano espressione di un processo politico democratico veramente federale (il potere di codecisione del PE e l’abolizione del diritto di veto nelle materie che diventano di competenza europea è la prima e più simbolica misura); l’obiettivo è la creazione di un governo sopranazionale autonomo nelle sue sfere di azione, da qui la crucialità della creazione di una competenza fiscale europea, condizione necessaria per fondare il potere europeo e superare il sistema intergovernativo; - ripensare il ruolo del Consiglio europeo, al fine di delimitare gli spazi che rimangono ancora intergovernativi nell’UE rispetto a quelli che evolvono in senso federale; - creare nuovi strumenti nei Trattati per far rispettare l’incompatibilità delle violazioni dello stato di diritto con l’appartenenza all’UE; - accrescere spazi per un confronto politico paneuropeo; - ratifica a maggioranza dei Trattati; poiché alcuni stati membri non sono per ora disponibili a condividere il progetto dell’unione federale, è giunta l’ora per quelli favorevoli a mettere in comune parti della loro sovranità-nei settori non più gestibili a livello nazionale-di andare avanti per dar vita ad un’UE aperta a tutti ma che allo stesso tempo preveda differenti livelli di integrazione e di partecipazione; 3. il fronte federalista deve attuare una grande campagna di mobilitazione europea (che dovrebbe tra l’altro promuovere sistematicamente assemblee cittadine) mirante ad ottenere che la maggioranza della COFOE si esprima a favore delle suddette indicazioni; dopodiché il PE dovrebbe approvare la proposta di un nuovo Trattato che le contenga da inviare direttamente alla ratifiche nazionali tramite un referendum che si svolga simultaneamente alle prossime elezioni europee e che dovrebbe entrare in vigore nei paesi che lo avranno ratificato a condizione che si raggiunga la doppia maggioranza dei cittadini europei e degli stati membri dell’UE. Nel suo intervento Sergio Pistone si è concentrato soprattutto sull’attuale situazione dell’UE e l’azione che dovrebbero intraprendere i federalisti per rafforzare la democrazia europea attraverso la riforma dei trattati istitutivi. Soprattutto a proposito dell’azione federalista, segue un un passo significativo della sua relazione: <>. Giuseppina Pucci ha magistralmente illustrato la grande opportunità offerta dalla Conferenza sul Futuro dell’Europa, ma anche le insidie che derivano dalla stessa: << Tuttavia la Conferenza dovrà dare una risposta alla crisi del progetto europeo che la pandemia ha messo a dura prova, aggravando e incrementando le sacche di povertà, le disparità e le situazioni di ingiustizia sociale già presenti. Potrebbe quindi anche essere un’arma a doppio taglio perché, se gli esiti di questa grande consultazione dei cittadini saranno tradotti in provvedimenti e norme che miglioreranno davvero la vita degli Europei, essa darà nuovo slancio e favorirà enormemente il processo di integrazione e di costituzione della Federazione europea, se, invece, questa consultazione non sarà seguita da decisioni politiche coerenti, allora il cuore degli Europei si allontanerà sempre più da questo grandioso progetto. Questa Conferenza dovrà perciò contribuire a rinsaldare quel sentimento di appartenenza ad un io politico comune, di rousseauiana memoria, in cui le norme non saranno un’imposizione dall’alto, perché i cittadini obbediranno semplicemente a ciò che essi stessi avranno deciso.>> In conclusione, a seguito dei contributi emersi e il tenore del dibattito, i relatori e i partecipanti hanno convenuto di prestare il loro sostegno alle riforme indicate in precedenza.Related Ideas
Non può esserci vera democrazia europea senza un potere fiscale autonomo dell’UE.
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