Il futuro dell’Europa e i cittadini
Le sfide dell’Europa e un nuovo assetto: verranno presentate le tre proposte Mfe alla Conferenza sul Futuro dell’Europa in occasione della festa di Pontelagoscuro (Ferrara) organizzata dalla parrocchia e dalla locale squadra di calcio. Evento destinato al pubblico presente, con scaletta di interventi di attivisti della sezione ferrarese del Movimento Federalista Europeo e conclusioni di Marco Celli, segretario regionale Mfe Emilia-Romagna. Verrà esposta l’esigenza di costruire un’Europa democratica e federale, quanto mai necessaria anche alla luce dei recenti gravi eventi internazionali.
Piazza Bruno Buozzi 7, 44123 Pontelagoscuro (Ferrara), Italia
L’iniziativa si terrà in presenza, su palco allestito all’aperto in piazza Bruno Buozzi (la piazza principale del quartiere di Pontelagoscuro).
Event report
CONTESTO, FINALITÀ, OGGETTO E STRUTTURA/METODOLOGIA DELL’EVENTO | L’iniziativa si è svolta in presenza il 7 settembre scorso, nell’ambito della festa di Pontelagoscuro (Ferrara) che è stata organizzata dalla parrocchia e dalla locale squadra di calcio. NUMERO E TIPO DI PARTECIPANTI PRESENTI | L’evento si è svolto nella piazza principale di Pontelagoscuro, davanti ad una platea costituita da una cinquantina circa di persone, equilibrate dal punto di vista del genere e di diversa età. PRINCIPALI IDEE SUGGERITE DAI PARTECIPANTI DURANTE L’EVENTO, I DISCORSI E GLI ARGOMENTI CONDIVISI O DIBATTUTI CHE HANNO PORTATO A TALI IDEE | Sono intervenuti come relatori Nello Pasquini, Rossella Zadro e Gianpiero Magnani della sezione MFE di Ferrara, e Marco Celli segretario regionale MFE dell’Emilia-Romagna. Nello Pasquini ha aperto i lavori, con una introduzione che è possibile leggere a questo link: https://www.cdscultura.com/2021/09/la-conferenza-sul-futuro-delleuropa-e-il-ruolo-dei-cittadini/ I relatori hanno presentato le proposte del MFE alla Conferenza sul Futuro dell’Europa, focalizzando l’attenzione in particolare sui temi della politica estera, della sicurezza, della difesa comune e del bilancio fiscale comune. Dei tre relatori che sono intervenuti dopo la presentazione di Nello Pasquini, è disponibile in rete il contributo di Rossella Zadro a questo link: https://www.cdscultura.com/2021/09/il-futuro-delleuropa-quali-obiettivi-per-politica-estera-sicurezza-difesa-e-migrazioni/ L’ATMOSFERA GENERALE E IL FOLLOW-UP ATTESO | Il pubblico ha seguito con interesse tutti gli interventi, ed è stato invitato a partecipare attivamente alla piattaforma della Conferenza. RIEPILOGO SCRITTO | I diversi temi trattati dai relatori sono stati riassunti nell’intervento finale di Marco Celli, segretario regionale MFE dell’Emilia-Romagna, e riguardano le riforme necessarie per giungere ad una effettiva sovranità europea, l’autonomia fiscale dell’Unione e l’attribuzione al Parlamento europeo di tutti i poteri legislativi necessari. LE PROPOSTE CHE I PARTECIPANTI HANNO ACCETTATO DI PRESENTARE | L’iniziativa ha supportato le proposte del Movimento Federalista Europeo in tema di riforma dei Trattati dell’Unione, dell’abolizione del diritto di veto e della creazione di un bilancio fiscale autonomo che consenta all’Ue di far fronte con mezzi adeguati alle grandi sfide che le si prospettano, fra cui l’emergenza climatica, le migrazioni, la sicurezza e la difesa non solo del proprio territorio ma anche dei diritti e dei valori di democrazia e di libertà che la caratterizzano. In particolare, è emerso che la democrazia partecipata è lo strumento per rifondare l’Europa. Per rimettere in moto il processo di integrazione europea, vista la fase che stiamo ancora vivendo, occorre cambiare drasticamente la direzione sin qui seguita che si è dimostrata fallimentare. La struttura organizzativa delle istituzioni europee richiede cambiamenti paradigmatici: l’Unione va rifondata e per farlo è indispensabile il contributo dei cittadini mediante una loro massiccia ed efficace mobilitazione. La politica non è (stata) in grado di implementare una strategia organizzativa che, in ogni caso, deve prevedere la cessione da parte degli stati di quote di sovranità non marginali, mentre i politici (non solo i sovranisti)continueranno ad essere riluttanti a cedere potere. La Conferenza sul Futuro dell’Europa conferma che anche i tre principali organi istituzionali della Ue (Consiglio europeo, Parlamento europeo e Commissione europea) concordano sulla necessità del contributo popolare (cioè della società civile) per riprendere e completare il percorso verso l’integrazione politica dell’Europa. Questo macro progetto, che coinvolge i 27 stati, è nato come iniziativa per conoscere il sentimento dei cittadini nei confronti della Ue mediante la raccolta digitale e la elaborazione degli input provenienti dalle varie categorie della società civile. Tuttavia, è necessario ed auspicabile che, accanto alla mappatura dei temi che interessano maggiormente gli europei nel breve termine, la Conferenza possa anche fornire elementi in grado di suggerire e facilitare la forma di governo di cui l’Ue dovrà dotarsi quanto prima. Siamo di fronte ad una iniziativa che adotta una metodologia tipica della Democrazia Partecipata, che dando appunto voce ai cittadini, offre loro l'opportunità di suggerire i temi considerati prioritari e rilevanti. È opportuno qui ricordare che la Democrazia Partecipata è un tema che si sta dibattendo presso diversi gruppi culturali interessati a comprendere come i cittadini possano entrare nelle strutture di Governance di Stati nazionali o di Stati che intendono federarsi. Esiste una scarsa letteratura sull'argomento, ma vale soprattutto la pena ricordare che non sono ancora emerse conclusioni definitive. Il tema è strategicamente interessante perché potrebbe risultare fondamentale per definire il ruolo dei cittadini, in particolare nei paesi in cui è in corso un processo di democratizzazione. Nel caso dell'Europa, la Conferenza potrebbe rappresentare il primo passo verso una organizzazione della Ue che preveda in maniera strutturale, continua, riconosciuta e responsabile una presenza della componente popolare accanto alle istituzioni politiche di tipo tradizionale. La fase successiva potrebbe essere il passaggio ad una Assemblea Costituente, seguita dalla stesura di un testo costituzionale coeso in tutti i suoi principi e in tutte le sue disposizioni. La presenza istituzionalizzata della componente popolare dovrebbe facilitare la individuazione di un percorso democratico che, mitigando il potere degli Stati membri, possa accelerare la definizione di un crono programma condiviso, in grado di rimuovere il deficit di democrazia e di governo che oggi impediscono alla Unione europea di operare efficacemente all'interno del mercato unico e di affrontare i grandi temi sovranazionali di un pianeta ormai globalizzato.Related Ideas
Non può esserci vera democrazia europea senza un potere fiscale autonomo dell’UE.
For a true European democracy: Abolish the right of veto and assign direct powers to the European Parliament in taxation and foreign policy
For a true European democracy: There can be no true European democracy without an autonomous EU fiscal power
Per una vera democrazia europea: abolire il diritto di veto e attribuire poteri diretti al Parlamento europeo nella fiscalità e nella politica estera
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I procedimenti attivabili tramite il SUAP
I procedimenti attivabili tramite il SUAP, individuati dal D.P.R. 160/2010 sono:
• Automatizzato: nei casi in cui l’avvio di un’attività produttiva sia soggetto a SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), ai sensi dell’art. 19 della L. 241/1990, l’impresa può iniziare l’attività dalla data di presentazione della segnalazione alla pubblica amministrazione;
• Ordinario: nei casi in cui l’avvio di un’attività produttiva sia subordinato al rilascio di un’autorizzazione da parte della pubblica amministrazione.
Il D. Lgs. 222/2016 ha individuato il regime amministrativo relativo alle diverse attività economiche, indicando i procedimenti di competenza del SUAP:
Comunicazione: produce effetto con la presentazione allo Sportello unico di cui all’articolo 19-bis della legge n. 241 del 1990 o all’amministrazione competente;
SCIA: si applica l’art. 19 della legge n. 241 del 1990:
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