Costruire l’Europa che vogliamo
Tavola rotonda nell’Ambito della festa dell’Unità di Brembate in provincia di Bergamo sul tema dell’Europa.
Scopo divulgativo di conoscenza della Conferenza sul Futuro dell’Europa e illustrazione delle proposte del Movimento Federalista Europeo.Possibili tematiche da affrontare : 1. perché "federalismo" e non semplice rapporto diplomatico di vicinanza? 2. nell'anno della Conferenza sul Futuro dell'Europa, quali sono le prospettive e quali le riforme possibili per l'UE? 3. quali sono ad oggi i maggiori ostacoli alla riforma in senso federale dell'Europa e quali i rischi più concreti per il progetto europeo? La risposta comunitaria al COVID ha segnato in tal senso un passaggio positivo rispetto agli anni del populismo al potere, di Brexit e di Trump?
Via Ugo Foscolo, 2404 Brembate (BG), Italy
Event report
CONTESTO, FINALITÀ, OGGETTO E STRUTTURA/METODOLOGIA DELL’EVENTO | Festa dell’Unità di Brembate (BG). Tavola rotonda a cui hanno preso parte: Foresti Pietro segretario MFE Bergamo, Paolo Milanesi presidente GFE di Pavia, Foresti Simone, tavolo Europa del gruppo Giovani Democratici di Bergamo. Dialogo a più voci sulle principali questioni che riguardano l’Europa. NUMERO E TIPO DI PARTECIPANTI PRESENTI | Manifestazione si è svolta nell’ambito di una festa popolare con alcune centinaia di presenze. Direttamente coinvolte nella serata circa 40 persone. SE DISPONIBILI, INFORMAZIONI DEMOGRAFICHE SUI PARTECIPANTI | Età media dei partecipanti circa 45 anni, considerata una presenza giovanile sotto i trenta anni di circa 15 persone. Composizione maschi e femmine al 50%. PRINCIPALI MATERIE OGGETTO DI DISCUSSIONE DURANTE I LABORATORI/SEMINARI/ASSEMBLEE | La Conferenza sul futuro dell’Europa un’occasione per i cittadini di far sentire la propria voce e le possibili riforme per migliorarne il funzionamento. Si è parlato anche del Movimento Federalista Europeo, del suo Fondatore Altiero Spinelli e della spinta ideale che ha sostenuto la sua idea Federale per l’Europa. Risposta ad un mondo che dopo una sanguinosa guerra vedeva la possibilità di avviare una prospettiva di pace, prosperità e progresso per l’Unione Europea. PRINCIPALI IDEE SUGGERITE DAI PARTECIPANTI DURANTE L’EVENTO, I DISCORSI E GLI ARGOMENTI CONDIVISI O DIBATTUTI CHE HANNO PORTATO A TALI IDEE | L’accentramento nell’Unione Europea di alcune funzioni in capo allo stato che dimostrano limiti di funzionamento ad esempio: la difesa comune europea, la messa in comune di una politica estera condivisa nelle relazioni con il mondo (Ambasciata Europea e non 27 ambasciate sparse per il mondo). Una fiscalità comune europea e l’aumento del bilancio europeo (1,2% del PIL Europeo contro il 25% del Pil Americano) in grado di sostenere una politica comune più efficace su temi conferiti all’Unione Europea. Diminuzione delle tasse nazionali a favore di tasse europee. Revisione dei trattati al fine di eliminare il voto all’unanimità del Consiglio Europeo sui temi delegati all’Unione Europea per una più efficace azione. Attribuzione alla Commissione Europea di ruolo di Governo delle politiche delegate. Rafforzamento del sistema di sussidiarietà verticale tra le istituzioni per consentire di supportare meglio i singoli cittadini decentrando i servizi ad impatto diretto alle amministrazioni locali. L’ATMOSFERA GENERALE E IL FOLLOW-UP ATTESO | Positivo. Anche chi non ha partecipato direttamente al dibattito, ha potuto respirare un’aria di pacata discussione politica sul futuro dell’Europa. RIEPILOGO SCRITTO | La costruzione dell'Europa Unita in senso pienamente politico ha una storia lunga. Quali sono stati i principali passaggi e di questo percorso e perché sono stati storicamente significativi? Cosa vuol dire essere Europa ed Europei oggi, per i presenti? - Comunità europea del carbone e dell'acciaio --> Trattato di Parigi del 1951; - Comunità economica europea e Comunità Europea dell'Energia Atomica --> Trattato di Roma 1957; - 1985 Accordo di Schengen e 1990 Convenzione di Schengen - Trattato di Maastricht 1992 Comunità europea (CE), parte del "Primo pilastro" dell'azione dell'Unione Europea (UE); poi trattato di Amsterdam 1997, trattato di Nizza 2001 e Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea - Sistema monetario europeo anni 90 e poi unione economica e monetaria dell'Unione europea 1999 (Eurozona /EU19). - Costituzione europea: fallimento nel 2007 dopo o referendum Francia e Paesi Bassi. - Trattato di Lisbona 2009 CE assorbita dall'Unione europea. • Perché "federalismo" e non semplice rapporto diplomatico di vicinanza? Da dove nasce il Movimento Federalista Europeo e come si organizza oggi? - Per un'Europa libera e unita. Progetto d'un manifesto - 1941. Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, poi Ursula Hirschmann ed Eugenio Colorni. - Federalismo perché l’Europa si può occupare in modo più efficiente ed efficacie di alcune tematiche che nel nostro secolo non hanno più senso di essere affrontate come questioni strettamente nazionali: pandemia, cambiamenti climatici, politica estera, lotta all’elusione fiscale e regolamentazione delle multinazionali. - Federalismo come sussidiarietà e governance multilivello: le politiche devono essere vicine al cittadino il più possibile e le identità locali non sono dissolte. Esisteranno province e regioni con le loro materie di competenza, come pure con le loro identità, ed esisteranno ancora le culture nazionali e l’appartenenza europea. Ad oggi però il nazionalismo sembra spesso essere la sola chiave di lettura dei fenomeni del mondo e la narrazione populista antepone l’europeismo e le identità. - La federazione non abolisce ne indebolisce l’identità dei popoli che sono presenti nell’Europa. Al contrario, consente loro di vivere la propria identità culturale in un contesto di più ampio respiro. Alcuni esempi in Europa sono emblematici: la Catalogna che voleva staccarsi della Spagna, ma rimanere nell’Europa; la Scozia che rivendica indipendenza dalla propria nazione dalla Gran Bretagna e vuole però rimanere in Europa. Anche dentro alla nostra Italia si manifestano identità culturali molto caratteristiche e peculiari, ma questo non impedisce ad un cittadino di sentirsi contemporaneamente cittadino del luogo di provenienza, della nazione che lo ospita del continente ed infine del Mondo intero, senza per questo sminuire minimamente il proprio status di cittadino. L’Europa non toglie nulla, al contrario aggiunge identità e rafforza i diritti. - Il nazionalismo si riflette nelle istituzioni europee in termini di veti nel consiglio, impossibilità di votare liste transnazionali etc. Dunque, bisogna modificare i trattati per eliminare il diritto di veto ed introducendo il meccanismo della maggioranza qualificata (come è già su alcune materie come ad esempio quelle ambientali). - Si chiede di attuare una vera democrazie e non la “dittatura” delle minoranze, come avviene ora, in cui è permesso che un piccolissimo paese blocchi tutto. • Nell'anno della Conferenza sul futuro dell'Europa, quali sono le prospettive e quali le riforme possibili per l'UE? - La Conferenza è unitamente organizzata dalle tre principali istituzioni europee (Commissione europea, Parlamento europeo e Consiglio europeo) e da un comitato esecutivo. È valorizzato il diritto di iniziativa dei cittadini europei, tramite la piattaforma, dei rappresentanti della società civile estratti e l’ECI (strumento di partecipazione diretta alla politica dell'Unione europea, prevista dal Trattato sull'UE a seguito delle modifiche apportatevi dal Trattato di Lisbona). - La Conferenza può essere occasione di superare l’unanimità su alcune materie in Consiglio, per introdurre la possibilità di iniziativa legislativa parlamentare, un budget comune gestito a livello comunitario, perfino un salto di qualità in senso federale per quegli stati che saranno disposti a ciò. - Il Presidente del Parlamento Europeo Sassoli si è spinto, tra gli altri, a sottolineare l’importanza di non fermarsi di fronte ai trattati: “la Conferenza può essere un’occasione storica per modificarli”. • Quali sono ad oggi i maggiori ostacoli alla riforma in senso federale dell'Europa e quali i rischi più concreti per il progetto europeo? La risposta comunitaria al COVID ha segnato in tal senso un passaggio positivo rispetto agli anni del populismo al potere, di Brexit e di Trump? - La pandemia si è dimostrata una crisi diversa da quelle precedenti (finanziaria, del debito, migratoria) anche perché gli stati membri non hanno saputo reagire minimamente, trovandosi impreparati ed impossibilitati a rifugiarsi in una retorica di chiusura. Dalla crisi sanitaria è nato il Next Generation EU, lo SURE finanziato con emissioni di asset comuni, la cooperazione sull’acquisto dei vaccini. La grave crisi sanitaria ha dimostrato che i confini nazionali non hanno più ragione di esistere in un sistema globale ove la soluzione dei problemi può essere affrontata e risolta solo attraverso la collaborazione di tutti, in un processo decisionale che deve essere efficientato per rispondere più prontamente alle condizioni di crisi planetarie. - Lo stanziamento di 750 miliardi finanziati con debito comune e distribuito con sistemi di solidarietà sono un risultato storico. Ci sono comunque voluti circa 1 anno e mezzo per renderlo operativo, (necessità di approvazione di tutti i 27 parlamenti nazionali, dopo l’approvazione nel consiglio d’Europa all’unanimità). Va bene, ma si può fare meglio delegando all’Europa più competenze, risorse economiche e una strutturazione federale degli stati. LE PROPOSTE CHE I PARTECIPANTI HANNO ACCETTATO DI PRESENTARE | I partecipanti hanno dimostrato interesse alla tematica e condiviso le proposte presentate dai vari relatori ed in particolare: la costruzione di un potere fiscale europeo, il superamento del potere di veto in seno al Consiglio Europeo e il rafforzamento del potere legislativo del Parlamento Europeo.Related Ideas
Non può esserci vera democrazia europea senza un potere fiscale autonomo dell’UE.
For a true European democracy: Abolish the right of veto and assign direct powers to the European Parliament in taxation and foreign policy
For a true European democracy: There can be no true European democracy without an autonomous EU fiscal power
Per una vera democrazia europea: abolire il diritto di veto e attribuire poteri diretti al Parlamento europeo nella fiscalità e nella politica estera
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