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Il futuro dell'Europa
13/03/2022 10:45
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IL gruppo di lettura Luigi Cordioli di Gorle in concomitanza della Conferenza sul futuro dell'Europa e del trentesimo anniversario del trattato di Maastricht, organizza un incontro e dibattito pubblico sul FUTURO DELL'EUROPA.
Parteciperanno Pietro Foresti segretario del Movimento Federalista Europeo di Bergamo e Simone Foresti segretario della sezione di Bergamo della Gioventù Federalista Europea.
Presenta e coordina la serata il responsabile del Gruppo Luigi Cordioli Adriano Barbetta
Parteciperanno Pietro Foresti segretario del Movimento Federalista Europeo di Bergamo e Simone Foresti segretario della sezione di Bergamo della Gioventù Federalista Europea.
Presenta e coordina la serata il responsabile del Gruppo Luigi Cordioli Adriano Barbetta
Centro sociale piazza Papa Giovanni XXIII 2
Piazza Papa Giovanni XXIII n.2 Gorle (BG) 24020
Piazza Papa Giovanni XXIII n.2 Gorle (BG) 24020
Event report
L’Assessore alla cultura e vicesindaco del comune di Gorle, Carla Cordioli, porta i saluti dell’Amministrazione Comunale, illustra brevemente le attività culturali nel paese e ringrazia i partecipanti e i relatori per questa iniziativa che ripone l’Europa al centro del dibattito in un momento particolarmente difficile per l’Italia e per l’intera Europa. Il responsabile del gruppo culturale di lettura Adriano Barbetta illustra brevemente le attività del centro culturale introduce l’argomento della serata e presenta i relatori. Simone Foresti, segretario della Gioventù federalista Europea di Bergamo, illustra una breve storia dell’Unione Europea, le tappe principali della sua evoluzione e degli organismi istituzionali che la governano evidenziando criticità, ma anche spunti per un rilancio della azione politica dell’Unione in particolare rispetto alle nuove generazioni. 1948 nasce la UEO (Unione dell'Europa Occidentale) con il Trattato di Bruxelles organizzazione internazionale regionale di cooperazione politica + entrano nella NATO 1949 Consiglio d'Europa conseguire un'unione più stretta tra i suoi membri per salvaguardare e promuovere gli ideali e i principi che costituiscono il loro patrimonio comune 1951 Trattato di Parigi CECA missione: contribuire, in armonia con l'economia generale degli Stati membri e in virtù dell'instaurazione d'un mercato comune 1957 Trattati di Roma EURATOM e CEE promuovere, mediante l'instaurazione di un mercato comune e il graduale ravvicinamento delle politiche economiche degli Stati membri, uno sviluppo armonioso delle attività economiche nell'insieme della Comunità, un'espansione continua ed equilibrata, un miglioramento sempre più rapido del tenore di vita e più strette relazioni fra gli stati che ad essa partecipano” e tre princìpi fondamentali: libera circolazione delle merci (protetta all’esterno da un dazio doganale comune), libera circolazione delle persone, delle imprese e dei capitali , e della libera concorrenza all’interno del mercato 1957/1986 unione doganale; assemblea parlamentare eletta dai parlamenti nazionali; unificazione degli organi esecutivi delle diverse comunità europee con la nascita della Commissione; politica agricola comune; Schengen; sono rese periodiche le riunioni dei capi di Stato chiamandole Consiglio Europeo (affermazione dell’approccio intergovernativo con unanimità); espansione nord, ovest e Grecia; elezioni assemblea parlamentare e sistema monetario europeo 1986 Atto Unico Europeo Istituzionalizzazione di politiche comunitarie informali quali la politica regionale, ambientale e la politica di ricerca; Conferimento al Parlamento di una "procedura di cooperazione" con il Consiglio: sistema di doppia lettura delle proposte legislative; formalizzata la consultazione tra gli stati membri nella politica estera; maggioranza qualificata per alcune materie. Dopo la caduta muro di Berlino… 1992 Trattato di Maastricht istitutivo dell’UE (entra in vigore nel 1993) • 3 pilastri: acquis comunitario (mercato comune europeo, l'unione economica e monetaria); PESC; cooperazione giudiziaria e di polizia • istituzione della cittadinanza dell’UE • nuovi settori di competenza (per esempio istruzione e formazione, industria, sanità, cultura, cooperazione allo sviluppo, tutela consumatori) e rafforzamento di altri (politica sociale, ambiente, coesione ec-soc, ricerca) • formalizza il ruolo del Consiglio europeo nel dispositivo istituzionale dell'Unione europea Trattato di adesione di Austria, Finlandia, Svezia, Norvegia (ma il referendum è contrario) 1997 Trattato di Amsterdam e 2001 Nizza estensione competenze, cooperazione rinforzata tra stati membri, modifiche in vista dell’adesione degli stati ex-sovietici, dell’euro e della Costituzione europea 2003 "Trattato che istituisce una Costituzione per l'Europa" 2005 referendum popolare lo boccia in Francia e Olanda Stallo e domande sulla direzione da prendere Merkel semestre europeo 2007 2007 Trattato di Lisbona Unione Europea; abolisce i cosiddetti "tre pilastri" e ripartisce competenze tra Unione (mercato unico, la politica agricola e la politica di coesione economica e sociale), Stati membri e in concorrenza (ambiente, sanità pubblica e tutela dei consumatori). Le premesse sulle conquiste del passato e sui limiti del presente ci aiutano a capire meglio che Europa significa anche “futuro”, specialmente per i giovani: - Perché l’Italia da sola non riuscirebbe altrettanto bene a rispondere nei prossimi anni e decenni alle proprie sfide e criticità interne: o Debito alto significa maggiori tassi d’interesse. Di conseguenza, l’accesso alle risorse finanziarie come Europei è per noi più conveniente, rispetto all’emettere debito italiano; o se lo strumento SURE diventa un mezzo di sostegno permanente alle politiche di sostegno a chi si trova in condizione di disoccupazione momentanea, l’Italia ci guadagna. o Politiche industriali e lotta al dumping o Protezione dei dati personali o Difesa o Tassazione delle multinazionali e elusione fiscale - Perché ci attendono sfide globali, che non possono essere affrontate dagli stati da soli: o Cambiamenti climatici o Pandemie o Shock asimmetrici alle crisi economiche o “regionalizzazione” del mondo, con grandi attori globali non democratici - Perché l’Europa può aiutarci a plasmare come concepiamo il mondo attorno a noi, e questo ha una profondità quasi filosofica: realizzare il federalismo europeo significa liberare le vere potenzialità e bellezze di essere Italiani, Francesi, Tedeschi, … perché lo saremo senza essere inscatolati dentro la visione nazione-centrica del mondo. Pietro Foresti, segretario della sezione di Bergamo del Movimento Federalista Europeo, ricostruisce il contesto storico che ha prodotto il manifesto di Ventotene e la figura di Altiero Spinelli che ne è stato ispiratore e fondatore richiamando in particolare quei valori di pace e fratellanza che devono caratterizzare la Unione tra i popoli e gli stati Europei Illustra le ragioni fondative che hanno ispirato la conferenza sul futuro dell’Europa come un’occasione per i cittadini di far sentire la propria voce e le possibili riforme per migliorarne il funzionamento e come momento per rifondare la Unione Europea. L’accentramento nell’Unione Europea di alcune funzioni in capo allo stato che dimostrano limiti di funzionamento ad esempio: la difesa comune Europea, la messa in comune di una politica estera condivisa nelle relazioni con il mondo (ambasciata Europea e non 27 ambasciate sparse per il mondo). Una fiscalità comune Europea e l’aumento del bilancio Europeo (1,2% del PIL Europeo contro il 25% del Pil Americano) in grado di sostenere una politica comune più efficace su temi conferiti all’Unione Europea. Diminuzione delle tasse nazionali a favore di tasse Europee. Abolire il diritto di veto nel Consiglio Europeo a favore del principio della maggioranza qualificata nelle decisioni che riguardano la fiscalità, la politica estera e la difesa, come già avviene sui temi ambientali. Attribuzione alla Commissione Europea di ruolo di Governo delle politiche delegate. Rendere permanente il meccanismo di solidarietà introdotto per far fronte all’emergenza sanitaria, dotando la Commissione Europea di competenze e risorse adeguate e provvedendo, all’occorrenza, anche all’emissione di titoli di debito Europei. Potenziare il bilancio europeo con trasferimento di competenze fiscali autonome e comunitarie, che consentono di autofinanziare il bilancio e la politica economica Europea. Rafforzamento del sistema di sussidiarietà verticale tra le istituzioni per consentire di supportare meglio i singoli cittadini decentrando i servizi ad impatto diretto alle amministrazioni locali. La necessità di disporre di una politica estera e di difesa comune con un esercito proprio della UE. La messa in comune dei sistemi di difesa e i relativi armamenti (oggi estremamente diversificati per i singoli paesi) consentirebbe di avere un maggiore risparmio e maggiore efficienza degli strumenti. Quindi rafforzare il bilancio della UE delegando alcune funzioni e i relativi stanziamenti, non significa aumentare le tasse dei cittadini semmai il contrario perché si razionalizza la spesa. I fatti dolorosi della guerra scatenata dalla Russia di Putin nei confronti dell’Ucraina ha evidenziato, in un primo momento, (come lo fu all’inizio della pandemia) la debolezza dell’azione politica dell’Europa nella fase di prevenzione del conflitto dove il “pellegrinaggio” dei vari capi di Stati europei alla corte dello “Zar” Putin, ha reso evidente la mancanza di una visione politica comune dell’Europa e l’impossibilità di incidere sullo scenario Europeo e mondiale. La risposta unitaria sulle sanzioni invece, apre scenari nuovi per un possibile balzo in avanti dell’Unità europea verso una maggiore integrazione sulla politica estera e sulla difesa comune. Senza pretesa di semplificare le ragioni di un conflitto, le nostre convinzioni federaliste ci portano a considerare che le spinte nazionalistiche sono spesso la base delle tensioni nazionali e internazionali e che le federazioni di stati e di popoli sono la soluzione per consentire una pacifica convivenza di identità differenti dentro regole comuni.Related Ideas
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For a true European democracy: There can be no true European democracy without an autonomous EU fiscal power
Per una vera democrazia europea: abolire il diritto di veto e attribuire poteri diretti al Parlamento europeo nella fiscalità e nella politica estera
Stronger together: A democratic European Federation
Our federal Europe: sovereign and democratic
22
March
20:45 - 22:30
Number of participants
25
Reference: cofe-MEET-2022-03-147313
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